L’ arte della tessitura, in Calabria, è tra le più antiche e radicate nel territorio. Ancora oggi vengono tessuti, con telai antichi, i drappi serici di Catanzaro, i ricami a tombolo di Tiriolo, gli arazzi e le coperte di Longobucco, i tappeti orientali di San Giovanni in Fiore, i costumi tradizionali, trapunti d’oro e d’argento delle donne di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese. A Gerace e nel cuore della locride, il telaio domestico è rimasto il segno dell’antica nobiltà, la silente operosità delle piccole case.Il Museo Nazionale di Reggio Calabria, colleziona testimonianze “moderne” ed antiche di stoffe, tessuti e telai. Nell’antica area della Magna Grecia, a Bianco, a Gerace, e in quasi tutti i paesini della Locride, numerose sono le attività artigiane dei telai di Pardesca, ma esprime significati profondi anche la tessitura dei filati di ginestra, caratteristica di San Luca e delle comunità grecaniche dell’Aspromonte. La tessitura è l’arte di costruire un tessuto. Si ottiene con l’intreccio dei fili di ordito con quello di trama.Nel caso del tessuto più semplice, la tela, i fili di ordito (verticali) sono divisi in due serie, quelli pari e quelli dispari, aprendo le due serie, una in alto e l’altra in basso, si ottiene un varco (passo) in cui si inserisce il filo di trama (orizzontale), con lo scambio di posto delle serie, quella che era in alto va in basso e viceversa, si ottiene un incrocio che blocca il filo di trama, questo deve essere battuto, cioè schiacciato, contro la trama precedente andando a costituire il tessuto |